Tunisia ribadisce all'Italia: "Non riprenderemo vostri migranti"
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Tunisia ribadisce all’Italia: “Non riprenderemo vostri migranti”

Kais Saied

Senza giri di parole, il presidente Saied ha lanciato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni: “Tunisia non accetta”.

Nelle scorse settimane, Giorgia Meloni si è recata in Tunisia per dibattere sulla questione migranti. Nonostante la proposta dell’Italia di concedere un ulteriore aiuto finanziario al Paese in cambio di riforme richieste dal FMI (per contrastare l’immigrazione irregolare e le partenze di migranti verso l’Italia), il presidente Kais Saied sembra non voler accettare il compromesso.

Kais Saied
Kais Saied

La Tunisia e l’immigrazione

Durante l’incontro con i ministri degli Interni di Germania e Francia, Nancy Faeser e Gérald Darmanin, il presidente tunisino Kais Saied ha lanciato un messaggio rivolto a Giorgia Meloni. “Ribadisco ancora una volta che la Tunisia può monitorare solo i propri confini” e per questo “non accetterà l’insediamento dei migranti sul proprio suolo”.

Francia e Germania starebbero puntando allo stesso obiettivo dell’Italia della scorsa settimana, quando la premier Meloni si è recata a Tunisi per trovare un accordo con il Paese in tema di migranti, al fianco di Ursula von der Leyen e del primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte.

Il piano finanziario di Saied

Il presidente tunisino, Kais Saied, però sembra giocare la carta dell’immigrazione per ottenere quanti più aiuti finanziari, data la profonda crisi economica che ha colpito il Paese. Fino ad ora, infatti, pare che la strategia stia funzionando.

Se la von der Leyen si è impegnata a sborsare fino a 900 milioni di euro, presi dal bilancio Ue, per sostenere la Tunisia, d’altra parte Francia e Germania hanno aggiunto altri 25,8 milioni. I soldi franco-tedeschi dovrebbero arrivare in tempi brevi, ma quelli Ue sono condizionati dall’accordo tra Tunisi e il Fondo monetario internazionale (Fmi) su un prestito da 1,75 miliardi di euro.

La richiesta dell’Ue

Quello che l’Europa chiede a Tunisi è di fermare le partenze dei barconi e riprendersi i migranti clandestini che sfuggono a tale stretta (non solo quelli tunisini). I clandestini quindi andrebbero rimandati sul territorio, per poi passare alle procedure di asilo. Ma tutto ciò è ancora una proposta in fase di elaborazione.

I migranti a cui viene riconosciuto tale diritto, poi, verrebbero ripresi dagli Stati membri, gli altri resterebbero in Tunisia. Ma Saied non è assolutamente d’accordo nel fare da piattaforma dove rispedire i migranti. Al massimo, potrebbe rafforzare la sua guardia costiera, nota da tempo per i suoi metodi efficaci nel fermare i trafficanti.

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ultimo aggiornamento: 22 Giugno 2023 17:15

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